Pensionati italiani all’estero: Canarie, Portogallo e Australia le mete preferite

Pensionati italiani all’estero: il fenomeno sta diventando un autentico boom. Si pensi che dal 2010 al 2015, il numero dei cittadini italiani in pensione che scelgono l’estero per godersi il meritato riposto post-lavoro è più che raddoppiato, passando da 2.553 ai 5.345. I Paesi prevalentemente scelti sono Portogallo, Tenerife (in particolare Canarie), i paesi dell’est come Romania, Albania e Bulgaria. Motivo? Il regime fiscale offerto a quei pensionati che decidono di recarsi in questi Paesi è molto vantaggioso e permette vite da nababbi anche in presenza di pensioni medio-basse. Del resto, i confronti sono già imbarazzanti con altri Paesi europei, dove i pensionati pagano in media un terzo di tasse in meno rispetto a quanto paghiamo noi. Su una pensione da 1500 euro, in Italia pagano 600 euro di tasse, in Germania 60. Ma torniamo ai paradisi per pensionati elencati sopra e vediamo perché conviene trasferirsi.

Pensionati italiani a Tenerife, soprattutto Canarie

Le isole Canarie sono particolarmente preferite dai pensionati italiani all’estero. Non solo per il mare e per il sole, ma anche perché qui il regime fiscale è particolarmente conveniente. Ci sono ad esempio bonus per chi ha figli o il coniuge a carico, mentre chi decide di aprire un’impresa ha detassazioni molto ampie. Ancora, l’aliquota Iva ordinaria si ferma al 7%, mentre per i prodotti di lusso si ferma al 13,5%. Le differenze abissali con il nostro Paese sono lapalissiane. Ancora, sono previsti sgravi per l’affitto di case quando a farlo sono gli over 65.

Così, non è difficile immaginare perché i pensionati italiani nelle Canarie siano quasi 19mila, stando alle stime dell’Aire, l’associazione per i residenti all’estero. Mentre in totale gli italiani sarebbero 60mila. Un numero destinato ancora a salire. La tassazione parte dal 15%, mentre quanti usufruiscono di pensioni minime sono esentati dalla dichiarazione dei redditi. Ancora, non è prevista Iva sui beni di consumo, essendo le Canarie considerate fiscalmente «zona ultra periferica». La benzina, poi, ha dei costi da sogno: 80 centesimi al litro, mentre una cena al ristorante mediamente costa 12 euro. Almeno la metà di quanto paghiamo come minimo in un ristorante.

Pensionati italiani in Portogallo: il perché della fuga

Dopo le Canarie, sono tanti anche i pensionati italiani in Portogallo. Motivo? Basta già dire che  se si diventa residenti non abituali, per 10 anni si viene esentati da qualunque tipo di tasse sulla pensione. Cosa serve per ottenere uno status così fiscalmente vantaggioso? Basta vivere 183 giorni in Portogallo (sei mesi circa dunque). Si stima che nella sola Lisbona i pensionati europei siano circa 50mila, con grandi vantaggi economici per la città lusitana, che beneficia di introiti pari a 2 miliardi l’anno.

I pensionati italiani in Portogallo, però, fanno anche una scelta che miri ad una migliore qualità della vita. Si pensi al fatto che un appartamento a Lisbona costa in media un quarto in meno rispetto a uno della stessa grandezza a Roma; o, ancora, che un caffè al bar costi 60 centesimi, che al ristorante una mangiata di pesce costi 10/15 euro. Una vita da nababbi, dunque, anche con pensioni di mille euro.

Pensionati italiani in Albania, Bulgaria e Romania

Non solo i Paesi dell’estremo occidente europeo offrono vantaggi a chi decide di trasferirsi lì. Tanti sono anche i pensionati italiani in Albania, in Bulgaria e in Romania. Dunque, dall’altra parte dell’Europa, in quei paesi che fino a poco più di un ventennio sono state protagoniste di un’immigrazione di massa verso il nostro Paese (come oggi quella dei paesi mediorientali). Tra questi sono sempre più i pensionati italiani in Bulgaria soprattutto. Il Paese, al fine di svilupparsi economicamente, sta offrendo vantaggi fiscali incredibili. Al punto che anche con una pensione modesta di 800 euro si può vivere molto bene.

Dopo aver fatto la residenza in Bulgaria ed aver aperto un conto corrente bancario dove farsi accreditare la pensione Inps, si potrà godere di molti vantaggi. Per ottenere la tassazione solo dello Stato bulgaro al 10% bisogna farsi accreditare la pensione in Bulgaria e denunciare i propri redditi presso il Ministero delle Finanze bulgaro in un NAP. Si pagherà la doppia tassazione (anche allo Stato italiano) solo per circa 187 giorni e, una volta terminato questo periodo, sarà il consolato italiano a inviare tutti i documenti in Italia. Una volta ottenuta l’esenzione dalla tassa italiana, vi sarà anche rimborsato quanto pagato in quei 187 giorni di doppia tassazione.

Oltre alla tassazione, è inutile sottolineare anche che i pensionati italiani in Bulgaria beneficeranno anche di una qualità della vita molto vantaggiosa, tra costi molto più bassi di fitti, per fare la spesa, pranzare e cenare fuori, vestirsi, spostarsi in taxi o mezzi pubblici.

Pensionati italiani in Tunisia

Una menzione spetta però anche alla Tunisia, dove i pensionati italiani godono di un’esenzione fiscale sull’80% della propria pensione. Sul restante 20%, pagherà tasse in base a un’aliquota che varia dal 15% al 35% a seconda del reddito. Un altro vantaggio non di poco conto è quello sanitario. I pensionati italiani in Tunisia beneficiano di una copertura medica totale.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here