Perché investire anche i tuoi risparmi su Facebook, oltre al tuo tempo

Se hai un tesoretto da investire o semplicemente vuoi evitare di lasciare la tua tredicesima svalutarsi sul conto corrente, il suggerimento è di investire il tuo piccolo capitale.

Anziché scegliere il classico conto deposito che ti farà a malapena compensare la percentuale di inflazione, puoi optare per un investimento in Borsa.

Un’azienda su cui puntare i riflettori è sicuramente Facebook, il social network su cui passi le tue giornate.

Dopo Wall Street arriva Facebook Bank

Superata da poco la sua prima decade di vita, Facebook non è più l’annuario scolastico digitale delle università statunitensi, ma la più grande community del mondo.

In una dozzina di anni il suo fondatore Mark Zuckerberg è passato dal presentare la sua startup alle aule semivuote del suo campus al lanciare droni in grado di portare l’accesso a internet nei paesi in via di sviluppo.

La consacrazione definitiva dell’azienda è avvenuta nel 2012 con la quotazione a Wall Street.

Il social network fu accolto con diffidenza e dalla quotazione di partenza di 38 dollari per azione, crollò al valore di 18 dollari: investitori ed analisti ebbero timore che l’azienda non riuscisse a monetizzare il grande bacino di utenza posseduto.

Ma da quel momento Facebook ha lavorato sodo ed ha dimostrato di poter convertire il grande pubblico e la grande marea di dati in introiti derivanti dalla pubblicità. Si è inoltre mossa sul mercato acquisendo aziende rivali e limitando il potere degli altri social network. Ha resistito agli attacchi di Google, con cui ora divide lo scettro dell’online advertising.

Dopo quattro anni il valore in borsa è intorno ai 115 dollari per azione ed è cresciuto costantemente, fatta eccezione per l’ultimo semestre in cui la quotazione è rimasta sostanzialmente inalterata.

E forse è proprio questo il momento giusto per investire sul colosso americano: ora che sta per diventare una banca.

Facebook in borsa

Da community a marketplace

Facebook non diventerà l’alternativa alla banca tradizionale, almeno per ora.

Diventare un organismo finanziario permetterà all’azienda di passare dall’essere la più grande community ad essere il più grande marketplace del mondo.

Dell’iniziale piattaforma con poca pubblicità e con i giochini in modalità freemium che garantivano introiti limitati rimane ormai ben poco.

Il presente ed il prossimo futuro sono costituiti dagli acquisti direttamente sulla piattaforma; da una pubblicità sempre più complessa e remunerativa; dai trasferimenti di denaro su Messenger; dai chatbot che consentono di acquistare beni e servizi; dai giochi in chat che avranno funzionalità extra a pagamento.

Ancora una volta Facebook, nel momento in cui giunge nuovamente nella fase di maturità sul mercato, sta dimostrando di saper cambiare pelle e di poter riuscire a spostare il suo business verso nuove prospettive di crescita.

Too big to fail

Se al momento il valore azionario di Facebook è tendenzialmente stazionario, è perché vi è ancora incertezza sui nuovi sviluppi della strategia di Facebook. Il momento adatto per investire è questo, prima che la crescita riprenda a ritmi costanti. Il rischio è limitato, perché ormai la cultura dei pagamenti online è permeata in maniera abbastanza omogenea in tutto il globo.

Ma soprattutto ormai Facebook è too big to fail: con circa 1,7 miliardi di utenti è improbabile che possa andare in crisi nei nel breve-medio periodo.

Anche Twitter, in piena crisi e con un bacino di utenza molto più limitato, continua a tenere duro e resistere grazie al ruolo strategico che si è ritagliato nella nostra quotidianità. L’ipotesi di un tracollo di Facebook è decisamente remota e se riuscirà invece a convogliare sulle proprie app il sempre crescente flusso di denaro generato dalle vendite online potrà diventare la banca per eccellenza.

E a quel punto per le banche tradizionali sarà il momento di iniziare a preoccuparsi seriamente.

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