Petrolio : quotazioni in calo al 3 Agosto 2016

Le quotazioni del petrolio scendono velocemente verso i 40 dollari al barile, spinti al ribasso dopo la pubblicazione di una serie di dati macro. Il principale fra questi riguarda la deludente crescita degli USA, soltanto dell’1,2 per cento annuo nel secondo trimestre del 2016, praticamente la metà di quanto atteso dagli analisti.

Domanda di greggio

Una crescita globale inferiore alle stime si traduce nel rischio di un rallentamento della domanda di greggio. Preoccupa in particolar modo il mercato, lo “scontro” tra l’Iran ed i sauditi, dopo che Teheran ha aumentato la produzione quest’anno del 25 per cento, a seguito della revoca del noto embargo durato oltre 4 anni contro le sue esportazioni.

Secondo le stime degli analisti, nella seconda parte del 2016, la produzione dovrebbe toccare i 4 milioni di barili al giorno, praticamente sugli stessi livelli prima delle sanzioni. Un aumento deciso da Teheran che potrebbe provocare un forte contraccolpo per le quote di mercato dell’Arabia Saudita, ovvero il concorrente più temibile sia dal punto di vista commerciale che geopolitico.

Dal canto loro i sauditi hanno ormai toccato i massimi in termini di produzione, con una media di oltre 10 milioni di barili di petrolio al giorno.

I timori per il greggio non finiscono qui anche a seguito del prolungarsi della delicata situazione in Nigeria, dove in realtà la fase di stallo sembra essersi sbloccata e si sta cercando un accordo tra il Governo e i “commandos” di guerrieri. Questi ultimi sono i responsabili dei sabotaggi ai pozzi di petrolio degli scorsi mesi.

Al momento almeno una tregua è stata raggiunta.

Prezzo petrolio


Il prezzo del petrolio nelle scorse sedute si è posizionato intorno ai 40 dollari al barile, dopo essere sceso già sotto quota 39 dollari e ricordando che soltanto due settimane fa era scambiato a 46 dollari. Sembra poter essere l’inizio di un nuovo trend ribassista che porterebbe l’oro nero verso quota 35 dollari o ancor più giù, secondo una parte considerevole di analisti.

I timori per una eccessiva offerta e per scorte nuovamente in crescita, rappresentano alcuni dei motivi per un prezzo del greggio destinato nuovamente a scendere sui minimi dell’inizio dell’anno. Diversi gli esperti concordi nel ritenere che la quotazione del petrolio possa calare già nelle prossime sedute o comunque nel giro di breve tempo, al di sotto dei 35 dollari al barile. Una serie di preoccupazioni acuite anche dalle ultime vicende che hanno coinvolto il Canada e il Kuwait.

Il prossimo importante appuntamento è il report mensile dell’Opec atteso per il 10 agosto. Nel momento in cui scriviamo, l’ultimo prezzo per il Brent è di 42 dollari mentre il Wti viene scambiato a 40 dollari al barile.

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