Petrolio : nuovo rimbalzo, ecco i motivi (analisi 19 settembre 2016)

Aspettative positive per il raggiungimento di un accordo tra i paesi produttori di petrolio dell’OPEC, in programma il prossimo 27 settembre in Algeria, sono emerse nel corso delle ultime ore. Le opinioni al riguardo sono però divergenti.

Petrolio quotazioni in crescita

Il prezzo del petrolio rimbalza a seguito della nuova crisi in Libia e per le prospettive favorevoli di una possibile intesa espresse dal segretario generale dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, Mohammed Sanusi Barkindo.

Una serie di motivi che hanno spinto in alto le quotazioni di petrolio, con il Brent salito di oltre un punto percentuale a quota 46,30 dollari al barile mentre il Wti scambiato poco sopra quota 44 dollari, per un rialzo dell’1,37 per cento.Il segretario dell’OPEC ha dichiarato di essere fiducioso sul buon esito della convention tra i paesi produttori di petrolio, in programma il prossimo 27 settembre ad Algeri.

Barkindo ha messo in risalto i buoni propositi e la chiara volontà dell’Algeria che si dichiara possibilista nel trovare un compromesso con gli altri membri dell’organizzazione. Una serie di sforzi che potrebbero essere premiati e portare a risultati positivi.

Nella eventualità del raggiungimento di un accordo, gli stati membri dovrebbero convocare immediatamente una riunione straordinaria del cartello, in cui decidere le politiche da adottare per stabilizzare e sostenere il mercato del greggio.

Petrolio previsioni

Gli analisti hanno comunque ben chiari quali sono i principali problemi al momento.

Innanzitutto la Libia, intenzionata ad accrescere la produzione di greggio a quota 1,5 milioni di barili al giorno. Nelle scorse ore però nuovi scontri nel paese hanno causato il blocco delle esportazioni. È giunta notizia anche di una esplosione e conseguente incendio nei serbatoi di petrolio a Sidra, sempre a seguito di scontri tra le truppe di opposte fazioni. Situazione piuttosto “calda” anche in Nigeria e Iran.

Prospettive comunque positive sono state espresse da parte di Nicolas Maduro, il presidente del Venezuela, dopo un incontro con l’iraniano Hassan Rouhani, decantando l’importanza del meeting bilaterale, molto utile nel trovare un “punto d’incontro”. Traspare quindi ottimismo in merito all’imminente riunione tra i paesi membri dell’OPEC, anche se una parte degli analisti ritiene che nonostante le ultime dichiarazioni possibiliste al raggiungimento di un accordo, la situazione non è per nulla così scontata, tutt’altro. Continua infatti a persistere una eccessiva domanda di greggio e delle scorte sui mercati, motivi che hanno determinato il crollo delle quotazioni negli ultimi tempi.

Gli esperti sono convinti che il rialzo attuale dei prezzi sia soltanto transitorio e determinato dagli scontri libici delle ultime ore e, in mancanza di una futura intesa tra i paesi OPEC, le quotazioni di greggio torneranno nuovamente a scendere.

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