Il petrolio vola a 50 dollari

Il prezzo del barile è salito di oltre il 4 per cento nelle ultime ore, a seguito della notizia che le scorte di greggio USA sono diminuite di 14,5 milioni di barili la scorsa settimana. Si tratta del calo più marcato registrato dal lontano 1999. Il Brent risale così a quota 50 dollari al barile e il Wti poco al di sotto dei 48 dollari.

Scorte greggio

Gli analisti hanno comunque sottolineato che il repentino aumento delle quotazioni di greggio avrebbero potuto essere ancora più marcate.

La riduzione delle scorte di petrolio è infatti risultata strettamente connessa con la tempesta tropicale “Hermine” che ha colpito il Messico, impedendo i rifornimenti programmati, con le importazioni degli Usa diminuite di 1,8 milioni di barili al giorno.

In forte calo anche le scorte di benzina di 4,2 mb, questa volta a causa soprattutto dei consumi particolarmente sostenuti nel periodo, con le raffinerie “costrette” a dover incrementare il livello di produzione, portando la propria capacità al 93,7 per cento.

Produzione greggio USA

Gli Usa nel corso dell’ultimo anno hanno perso circa un milione di barili al giorno e hanno ripreso ad importare un quantitativo maggiore di greggio rispetto al passato.

Gli analisti evidenziano come nel corso del primo semestre dell’anno le importazioni degli Usa, dai paesi appartenenti all’organizzazione dell’Opec, hanno raggiunto quota 3,1 mbg, con una crescita del 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015. Occorre comunque sottolineare che si tratta di valori ancora molto più bassi dai 5,4 mbg registrati nel primo semestre del 2008.

L’Arabia Saudita ha contribuito in questa prima parte del 2016 con circa 1 mbg, ma anche gli altri componenti dell’Organizzazione hanno potuto beneficiare della situazione americana.

Secondo i numeri riportati da “The Fuse”, spiccano i dati relativi all’Iraq, con un incremento dell’83 per cento nel periodo a 367mila bg, della Nigeria con 218mila bg e dell’Angola con 158mila bg.

Alla crescita del prezzo del petrolio nell’ultimo periodo ha contribuito anche la Cina, il più grande consumatore mondiale di oro nero, con le importazioni in agosto che hanno registrato un notevole incremento, spingendo così al rialzo la domanda.

Scenari quotazioni petrolio

Le quotazioni del petrolio non hanno ancora comunque intrapreso un trend ben definito, in quanto pesa sul prezzo l’incertezza sulle decisioni che saranno prese dai paesi produttori, in merito alla produzione, alla fine di settembre.

Cresce infatti l’attesa per la riunione in Algeria dell’OPEC, in cui l’argomento cardine sarà proprio il congelamento della produzione di greggio.

Una buona parte degli analisti comunque non nutre particolare fiducia nella convention e sulla possibilità di poter addivenire ad un accordo fra i paesi membri.

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