La Popolare di Vicenza sarebbe da tempo nel mirino del gruppo statunitense Fortress. La conferma è arrivata dopo molti giorni di rumors direttamente da Cernobbio, ed è stata sottolineata dall’amministratore delegato di Unicredit Banca.
Federico Ghizzoni ha infatti dichiarato che il gruppo ha contattato Vicenza, ma attualmente l’istituto di credito non può interferire sulla questione. Le dichiarazioni sono state fatte a margine del Workshop Ambrosetti e la vicenda si propone di deciso interesse, considerando che la banca vicentina ha concluso la sua manovra con l’istituto di credito garantendo un aumento di capitale pari a 1,75 miliardi di euro e la proroga di sottoscrivere l’eventuale capitale inoptato.
Fortress, dal canto suo, avrebbe presentato alla banca un piano in cui si impegna a sottoscrivere una quota pari a 500 milioni di euro, in cambio della possibilità di acquistare i crediti deteriorati propri dell’istituto vicentino. Si tratterebbe di un’operazione che assomiglia molto a quella proposta da Apollo per banca Carige e che al tempo fece molto discutere per la sua natura e per gli attori che vi parteciparono.
La Consob ha quindi ordinato alla Banca Popolare di Vicenza di riunirsi e di dettagliare con minuzia tutti i temi del giorno, adottando con immediatezza delle misure correttive, al fine di non dare origine a pratiche scorrette. L’ovvio riferimento si rivolge alla precedente gestione Zonin-Sorato, che ha messo in ginocchio tanti sottoscrittori della banca, concedendo prestiti ai clienti in cambio di sottoscrizioni degli aumenti di capitale.
Il CDA della banca Dolcetta ha quindi preso atto delle richieste della Consob e predisposto con immediatezza una serie di manovre volte a evitare che avvengano abbinamenti fra la sottoscrizione delle azioni e le erogazioni dei finanziamenti, i quali devono correre su due binari completamente diversi. La banca ha inoltre stanziato capitali da dedicare al rafforzamento della modalità informative, le quali si presuppongono necessarie in seguito dell’avvenuto aumento di capitale e alla luce dell’oscuro passato che ha giustamente posto gli investitori e i clienti della banca a vivere un approccio cauto e attento sulle future proposte dell’istituto di credito vicentino.