Previsioni sterlina, GBP in nuovo rafforzamento su stima di rialzo tassi più vicino?

Nella riunione dello scorso 8 febbraio, che abbiamo avuto modo di commentare a suo tempo, la Banca centrale d’Inghilterra (BoE, Bank of England) ha confermato all’unanimità il tasso di riferimento allo 0,50%. In quell’occasione, il Comitato ha anche deciso di mantenere lo stock di acquisti di obbligazioni societarie e di titoli di Stato, ed ha incrementato le previsioni per la crescita economica nell’Inflation Report, suggerendo anche che potrebbe essere nelle condizioni di aumentare i tassi di interesse più rapidamente di quanto indicato in precedenza.

Insomma, un mix di dichiarazioni e di intenzioni evidentemente molto incoraggiante, utile per poter traghettare la BoE in una condizione favorevole per la conduzione di una policy lievemente più aggressiva.

Un contesto economico in miglioramento

Stando alle risultanze dello staff della BoE, la crescita economica è prevista all’1,8% per il 2018 e nella stessa proporzione anche per il prossimo anno, mentre i consumi rimarranno deboli perché l’incertezza sulla Brexit sta smorzando gli investimenti.

Per quanto attiene i prezzi, gli economisti della BoE hanno invece stimato come l’inflazione rimarrà intorno al 3% sul breve termine, riflettendo i rialzi dei prezzi del petrolio, che però potrebbero essere giunti a un punto di rallentamento, influenzati dalla rinnovata crescita della produzione shale oil a stelle e strisce. Anche per questo motivo, gli analisti ritengono che in linea di massima un’inflazione sostenuta al di sopra del target sia da imputarsi principalmente al rialzo dei prezzi delle importazioni dopo il deprezzamento della sterlina degli ultimi trimestri.

Sulle previsioni macro britanniche rimane tuttavia il peso della Brexit. Si sta infatti entrando nel vivo delle decisioni finali, e l’ultima parte dei negoziati potrebbe riservare qualche sgradita sorpresa in grado di acuire ulteriormente il panorama degli effetti dell’uscita dall’UE.

L’evoluzione della policy monetaria

Passando alla politica monetaria e alle sue possibili evoluzioni, la BoE ha convenuto che la policy possa essere oggetto di rafforzamento prima e in misura maggiore rispetto a quanto previsto nel precedente meeting.

In generale, il consenso maturato all’interno del Comitato sta esprimendo un aumento significativo della probabilità per un rialzo dei tassi nel corso della prima metà dell’anno, anche se non è chiaro in quale dei meeting potrà avvenire tale decisione. Ricordiamo come la prossima riunione in programma è quella del 22 marzo, e che già su tale meeting ci sono diversi orientamenti, pur con una prevalenza delle attese per un incremento dei tassi già in questa occasione. Molti altri analisti rimangono invece più cauti, stimando che il rialzo dei tassi maturerà solo in quella successiva, nel secondo trimestre dell’esercizio.

Al di là di ciò, il sentiero sembra essere tracciato in misura convinta per quanto attiene la BoE, che ora avrà ancora qualche giorno di tempo, prima della riunione suddetta, per fare il punto sul quadro evolutivo macroeconomico.

Euro e Sterlina – EUR/GBP

Passiamo ora a occuparci di come i rapporti di cambio potrebbero evolversi nel breve e nel medio periodo. Cominciando, ovviamente, dal cambio tra euro e sterlina britannica, che risulta essere influenzato dalle rassicurazioni della BoE sul miglioramento della crescita economica e sul surriscaldamento dei prezzi, che a sua volta potrebbero portare a un più rapido rialzo dei tassi e, dunque, a un buon supporto per la crescita delle quotazioni della sterlina.

Tale fattore, unitamente all’impressione che si stia andando avanti verso una soft Brexit (attenzione: non priva comunque di effetti negativi per l’area) è lo scenario migliore e più probabile, in grado di garantire un recupero strutturale della divisa inglese. Di contro, bisognerà naturalmente comprendere cosa avverrà in area euro, con Draghi che nella sua audizione al Parlamento Europeo ha confermato la posizione espansiva della BCE, anche se il mercato prosegue nello scontare un cambio di passo restrittivo dell’istituto centrale. Difficile che il risultato elettorale italiano possa turbare tale scenario.

Sterlina e Dollaro USA – GBP/USD

La debolezza del dollaro ha permesso alla sterlina di consolidare le posizioni, ma per il futuro bisognerà guardare anche ad altri elementi. In particolare, le non remote parole pronunciate dal nuovo presidente Fed, Powell, nella sua testimonianza al Congresso USA, circa la sua fiducia nella forza dell’economia americana, hanno per il momento ispirato cautela nella possibilità che i rialzi dei tassi americani siano addirittura di più dei tre stimati a inizio anno. Chiaramente, se questa idea dovesse materializzarsi con particolare convinzione, il dollaro non potrà che trarne giovamento.

Dal canto suo, la sterlina britannica ha ridotto la sua forza nei confronti della divisa USA, pur beneficiando da un lato di una possibile soft Brexit e dall’altro delle rassicurazioni della BoE circa un più rapido rialzo dei tassi.

Sterlina e Yen – GBP/JPY

Nella seconda parte di febbraio la sterlina britannica è proseguita nel suo sentiero di rafforzamento a seguito delle rassicurazioni della BoE, di cui sopra abbiamo parlato in abbondanza. Sul fronte giapponese, il mercato non sembra credere alle rassicurazioni della BoJ circa il proprio impegno espansivo dopo la riconferma di Kuroda.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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