Oggi 2 Gennaio si è tenuta la prima seduta del 2015 sui mercati finanziari di gran parte del Mondo. I brutti dati sul manifatturiero in Europa comunicati dall’istituto di ricerca Markit (stagnazione confermata anche alla fine del 2014 per Italia e Francia, male a sorpresa anche la Gran Bretagna e segno più troppo lieve per i prodotti della Germania per trainare il resto d’Europa), hanno frenato il buon avvio mattutino delle Borse Europee, nonostante le dichiarazioni del Presidente della Bce Mario Draghi, che ha parlato di possibili ed imminenti interventi della Bce sui mercati, in ambito anche di titoli di Stato (che potrebbero essere acquistati dalla Banca Centrale Europea di nuovo in quantità massiccia), per combattere il rischio deflazione. Draghi ha parlato senza timori alla platea tedesca dell’Handelsblatt (quotidiano tedesco di economia e finanza), lo scenario occupato dai più accaniti oppositori alla sua politica monetaria espansiva.
Ma d’altronde anche il capo economista tedesco Peter Praet, sempre nella giornata di oggi, aveva ricordato quanto sia vicino il materializzarsi del rischio deflazione (prezzi in ribasso nell’Eurozona), e quindi quanto sia lontano il target dettato dalla Bce di riportare l’inflazione su livelli vicini al 2% nel medio termine. Sale così l’ansia dei mercati sulle decisioni che saranno prese in merito nel corso del prossimo direttivo della Banca Centrale Europea, programmato per il 22 gennaio venturo.
In questo scenario male nuovamente l’euro, che scende precisamente a 1,2028 nei confronti del dollaro (quasi il minimo registrato negli ultimi 4 anni). Scende anche, ma qui la notizia è positiva, lo spread tra il Btp e il Bund tedesco fino a 125 punti, con i titoli decennali italiani che scendono sotto l’1,75% d’interesse, anche per via appunto delle dichiarazioni di Draghi su un nuovo probabile acquisto importante di titoli di Stato a breve da parte della Bce. Scende pure differenziale tra i Bund tedeschi de i Bonos spagnoli, addirittura fin sotto i 100 punti base.
Male quasi tutte le Borse europee: Francoforte perde lo 0,42%, Parigi lo 0,45% e Londra lo 0,32%, si salva il Ftse Mib di Milano che chiude con un guadagno dello 0,62% l’esordio stagionale, trainato dal listino di Finmeccanica, visto l’annuncio di un maxi ordinativo da 160 elicotteri predisposto dall’azienda russa Rosneft nei confronti proprio della società guidata AgustaWestland.
Tornando ai dati negativi del manifatturiero, esso segna 50,6 punti a dicembre. Si tratta di un livello appena superiore alla soglia dei 50 punti, che divide in 2 contrazione ed espansione economica. Male nello specifico la situazione italiana, che con 48,4 punti stabilisce il punto più basso degli ultimi 19 mesi. In realtà arrivano dati negativi sul manifatturiero anche fuori dall’Europa, in particolare negli Stati Uniti, dove l’indice Ism è sceso fino a 55,5, deludendo le attese di tutti gli analisti (era previsto una discesa sugli ottimi risultati di Novembre, ma molto meno sostanziosa).
Quanto infine alle materie prime, il petrolio continua inesorabilmente la sua discesa(sorridono gli automobilisti), arrivando oggi pomeriggio ad una quotazione 52,03 dollari al barile, che rappresenta il livello più basso addirittura dall’inizio del Maggio 2009.