Detrazione spese mediche : le novità del 2016

Una delle voci più importanti di detrazione per la dichiarazione dei redditi, sia che si tratti del modello 730 che del modello Unico, è rappresentata dalle spese mediche. Se da un lato si tratta di una voce importante, che si traduce in un cospicuo risparmio per il contribuente, dall’altro ci stiamo riferendo ad un termine che include diverse categorie di farmaci e prestazioni mediche all’interno delle quali è abbastanza complicato districarsi.

Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza nella categoria “spese mediche” per capire quali siano detraibili e in quale percentuale.

Franchigia e percentuale detraibile

Cominciamo dalle informazioni più semplici ed immediate. Prima di tutto bisogna dire, infatti, che esiste una franchigia sulle spese mediche sostenute nell’anno, pari a 129,11 euro. Questo significa che si ha diritto alla detrazione solo se nell’anno precedente a quello in cui si sta effettuando la dichiarazione dei redditi si è superata tale somma. Ma non solo. Questo significa, inoltre, che anche nel momento in cui venga superata la franchigia, questa somma dovrà sempre essere sottratta alle spese mediche totali.

Per essere più chiari facciamo un esempio. Supponiamo che in un anno abbiamo speso 350 euro tra farmaci e prestazioni sanitarie. Avendo superato la soglia dei 129,11 euro avremo diritto alle detrazioni sulle spese mediche, ma non nella misura dei 350 euro. La quota sulla quale potrà essere calcolata la detrazione sarà, infatti, pari a (350-129,11) = 220,89 €.

A questo punto resta da capire quale sia la percentuale che può essere detratta. Per le spese mediche esiste un’unica percentuale applicabile, ovvero il 19%.

Ritornando all’esempio precedente la detrazione sarà, perciò, pari a (220,89 x 0.19) = 41,97 euro. Il che vuol dire che quei quasi 42 euro saranno sottratti ad eventuali tasse da devolvere allo Stato oppure, nel caso in cui queste non ci siano, rappresenteranno una quota a credito e ci verranno rimborsate.

Una cosa importante da puntualizzare è che il calcolo dell’utente si ferma solo alla sottrazione della franchigia, sia che si utilizzi il 730 precompilato, sia che ci si appoggi ad un commercialista o ad un CAF per la dichiarazione dei redditi, perché poi per il calcolo della detrazione sarà un programma di calcolo a fornirci il dato finale, frutto di tutte le possibili detrazioni.

Spese mediche per familiari a carico

Ai fini IRPEF le spese mediche possono essere detratte per se stessi ma anche per tutti i familiari fisicamente a carico. Questo vuol dire che il contribuente non deve mettere da parte solo gli scontrini, le fatture e le ricevute mediche a lui riferite ma anche quei documenti fiscali che si riferiscono agli eventuali familiari a carico.

scontrino-fiscale-farmacia

A tale proposito è bene ricordare che, affinché un farmaco o una prestazione medica siano detraibili è necessario, al momento dell’acquisto esibire sempre il codice fiscale della persona per la quale stiamo comprando qualcosa.

Proprio grazie alla presenza del codice fiscale sarà possibile identificare in modo univoco la persona a cui si riferisce l’acquisto o la ricevuta e potremo detrarre le spese mediche in tutta tranquillità.

Una delle novità più importanti del modello 730 precompilato di quest’anno risiedeva proprio nel fatto che, a differenza del 2015, la maggior parte (se non tutte) le spese mediche erano presenti, proprio grazie a questo sistema di trasmissione delle informazioni tramite codice fiscale, esistente tra farmacie, ospedali, studi privati, e così via.

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L’ultima nota da chiarire è proprio cosa si intenda per familiare a carico. Seguendo le indicazioni dal sito dell’Agenzia delle Entrate “sono considerati familiari fiscalmente a carico tutti i membri della vostra famiglia che non hanno posseduto un reddito complessivo superiore a euro 2.840,51, al lordo degli oneri deducibili”.

Possono, pertanto, essere considerati familiari a carico:

  • Il coniuge (a meno che non vi sia una separazione in atto),
  • I figli, indipendentemente dalla loro età,
  • I genitori,
  • I suoceri,
  • I generi e le nuore,
  • I fratelli e le sorelle.

Le spese sanitarie per i familiari a carico possono essere inserite nella casella E1 del Quadro E “oneri e spese” del 730 precompilato.

Spese mediche per familiari non a carico

Esistono anche alcuni casi particolari in cui è possibile detrarre le spese mediche per familiari non a carico. Ciò può avvenire però solo se la persona non a carico ha un reddito inferiore a 2.840,51 euro e che sia affetto da malattie croniche ed invalidanti. In questo caso è previsto il diritto all’esenzione dalla partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie, secondo il decreto n.239 del 1999.

Nel caso in cui abbiate familiari (anche non a carico) in queste condizioni, per usufruire delle detrazioni è necessario che il contribuenti riesca a dimostrare la patologia del familiare mediante una certificazione rilasciata dall’azienda sanitaria locale.

Per questi casi particolari la detrazione è ammessa solo per quella parte delle spese che non è rientrata nell’IRPEF dovuta al familiare affetto dalla patologia e nel limite massimo di 6.197,48 euro all’anno. La voce corrispondente sul 730 precompilato è la E2.

Spese mediche detraibili

A questo punto non resta che entrare nello specifico e vedere, a grandi linee, quali siano le spese mediche effettivamente detraibili.

  1. Farmaci e dispositivi medici. Iniziamo con la categoria più immediata, ovvero quella dei farmaci. Come già detto in precedenza, ogni volta che ci rechiamo in farmacia ricordiamoci sempre di dare il nostro codice fiscale prima del pagamento (a meno che non si vada con una ricetta medica in cui il codice fiscale compare già in maniera completa): in questo modo la nostra spesa verrà automaticamente registrata e comunicata all’Agenzia delle Entrate. Una nota molto importante riguarda la classificazione di ciò che compriamo in farmacia, in base alla quale avremo diritto o meno alla detrazione. Tutti i farmaci ed i dispositivi medici (siringhe, garze, macchine aerosol, ecc) danno diritto alla detrazione, mentre tutti i cosiddetti parafarmaci (integratori, vitamine, prodotti per l’infanzia, ecc) non possono essere inclusi nel calcolo delle spese mediche, per cui non usufruiscono delle detrazioni.
  1. Prestazioni chirurgiche ed ospedaliere. Tutte le spese di natura medica che vengono sostenute in caso di ricoveri ospedalieri od operazioni chirurgiche, rientrano nella voce spese mediche e possono essere, pertanto, detratte. Fanno eccezione le spese sostenute per operazioni di chirurgia estetica.
  1. Visite mediche specialistiche. Tutte le ricevute e le fatture relative a visite mediche specialistiche vanno a cumularsi nel monte delle spese mediche deducibili, a patto che i documenti fiscali siano validi. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che la ricevuta o la fattura devono presentare nell’apposito spazio la marca da bollo da 2 euro, secondo i casi riportati dalla legge, e che tale bollo deve presentare una data precedente o tutt’al più coincidente con la data della visita medica stessa; altrimenti la ricevuta non è più valida fiscalmente e la detrazione decade.
  1. Esami di laboratorio. Sia che si tratti del pagamento di un ticket sanitario, sia che si tratti di esami pagati interamente dal contribuente, tutte queste spese sanitarie possono essere presentate e detratte.
  1. Acquisto di protesi dentarie o protesi sanitarie prescritte da un medico.
  1. Cure termali prescritte dal medico (ad esclusione di viaggio e pernottamento nella località termale).
  1. Assistenza sanitaria da parte di infermieri o fisioterapisti.
  1. Spese per fecondazione assistita. Anche le spese sostenute per un’eventuale fecondazione assistita, sia in Italia che all’estero, rientrano nella voce “spese sanitarie” in base alla circolare n. 108/E del 1996, paragrafo 2.4.3, e possono pertanto essere detratte.

Insomma, una vasta gamma di spese sanitarie possono essere riportate nella dichiarazione dei redditi e danno, quindi, diritto, alla detrazione del 19%. L’importante è che tutti i documenti fiscali che attestino la spesa (scontrini, fatture, ricevute e così via) vengano custodite per almeno 5 anni dall’avvenuta dichiarazione dei redditi, perché c’è sempre la possibilità che l’Agenzia delle Entrate possa effettuare un controllo per verificare la veridicità dei dati comunicati.

Giornalista indipendente e trader privato. Sono laureato in Economia e finanza e mi occupo di analisi finanziarie e di notizie sull'economia.

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