Marca da bollo da 2 euro: quando e dove si applica?

Di sicuro, almeno una volta nella vita, vi sarà capitato di pagare una visita medica specialistica e di ricevere una ricevuta o una fattura che attesti l’importo pagato. Avete mai fatto caso, però se su questo documento fiscale risulta presente la marca da bollo da 2 euro? Sembra una domanda da nulla, ma sappiate che la presenza o meno di tale marca bolla può decretare se la ricevuta o fattura siano valide ai fini fiscali o meno.

Cosa è il bollo, quando e dove si applica

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La marca da bollo è un valore bollato e la sua applicazione è regolata dal DPR 26 ottobre 1972, n.642 sulla disciplina dell’imposta di bollo. Fino a qualche anno fa la marca da bollo da apporre su fatture e/o ricevute era pari a 1,81 euro mentre oggi, e più nello specifico a partire dal 26 giugno 2013, l’importo è stato aumentato a 2 euro, in base al decreto legge n.43 del 2013.

La marca da bollo si applica a tutte le ricevute e/o fatture esenti da IVA che superino l’importo complessivo di 77,47 euro (le vecchie 150 mila lire) e deve essere apposta da colui che emette il documento (il professionista) nell’apposito spazio della copia originale della fattura, che viene consegnata al cliente.

Quando non si applica

In linea di principio, quindi, tutte le ricevute con importo superiore a 77,47 euro devono presentare la marca da bollo da 2 € per poter essere ritenute valide. Esistono, però, delle eccezioni a questa regola generale. Il bollo da 2 € non deve essere apposto quando:

  1. La ricevuta o la fattura riportino un importo complessivo inferiore a 77,47 euro;
  2. Quando il documento è soggetto ad IVA, che è ben visibile o è riportata la dicitura che è “assoggetta ad IVA”;
  3. Quando il suo importo (2 euro) viene aggiunto al costo della ricevuta stessa e quindi viene pagato dal cliente. Ciò è possibile solo se sia espressamente previsto dal contratto tra le parti, ovvero tra professionista e cliente;
  4. Per le fatture che si riferiscono ad esportazioni di merci;
  5. In caso di fatture di operazioni intracomunitarie;
  6. Non deve essere mai applicata su quietanze di stipendi, pensioni, assegni, premi e così via.

A chi spetta pagare la marca da bollo

In tutti i casi in cui è prevista, deve essere chi emette la fattura e/o la ricevuta ad apporre la marca da bollo. Il professionista avrà, poi, la possibilità di dedurre i costi sostenuti per l’acquisto dei valori bollati se documentati.

In pratica, al momento dell’acquisto dei valori bollati in tabaccheria il professionista deve farsi rilasciare una apposita ricevuta che attesti l’acquisto delle marche da bollo acquistate ed il loro valore complessivo.

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Attenzione alla data della marca da bollo!

Una nota importante da sottolineare è che la marca da bollo apposta sulla fattura e/o ricevuta deve presentare una data antecedente o, al massimo, coincidente con la data di emissione del documento. Questa regola è presente per fare in modo che sia, in effetti, l’emittente ad apporre la marca da bollo e non sia il cliente che cerca di recuperare una mancanza da parte del professionista. Ricordatevi, come clienti, di far valere i vostri diritti perché, per la mancata presenza di una marca da bollo da soli 2 € rischiate di vedere annullata l’intera ricevuta e, di conseguenza, di non poter richiedere le detrazioni del 19% previste dall’Agenzia delle Entrate.

Cosa fare in caso di documenti sprovvisti di marca da bollo

Per concludere vediamo ora cosa sia possibile fare nel caso in cui vi siate resi conto che la vostra fattura o ricevuta sia sprovvista della marca da bollo o il professionista che ha emesso il documento si sia rifiutato di apporre il bollo, dicendovi che non era necessario.

In entrambi i casi la ricevuta nelle vostre mani è momentaneamente “non valida” e non detraibile. In quel caso l’utente ha 15 giorni di tempo per presentare tale fattura all’Agenzia delle Entrate e pagare l’imposta. In questo modo la vostra fattura diventerà nuovamente valida ed il professionista disonesto subirà una sanzione che va da 2 a 5 volte l’importo dovuto, più il pagamento del costo della marca da bollo stessa.

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