Saviotti accoglie benevolmente la possibilità di un Atlante Bis

Durante l’assemblea dell’Associazione bancaria italiana, le recenti dichiarazioni di Pier Francesco Saviotti, amministratore delegato del Banco Popolare, ci informano di un’accoglienza positiva in merito al fondo Atlante bis e ad un nuovo intervento pubblico. Saviotti, ci fa anche sapere di come il Banco stia procedendo in maniera totalmente autonoma conducendo iniziative proprie per gestire la questione dei crediti deteriorati.

Ciò nonostante, un tentativo di auto da parte del Governo non è una possibilità da escludere totalmente, ma è un’ipotesi che si sta valutando, nel caso ci si dovesse trovare in una situazione che, lo stesso Saviotti ha definito “ eccezionale “, anche se , in una tale ipotesi, non sarebbe comunque previsto il coinvolgimento della Banca Veronese. Saviotti, pone anche la questione del Banco e della Banca Popolare di Milano che hanno fatto da cavia, e si auspica che i prossimi colleghi saranno maggiormente fortunati e che non dovranno ricorrere al mercato, anche per via di una clientela affezionata che continua a sostenerli.

Alle dichiarazione di Pier Francesco Saviotti si aggiunge anche il commento in merito allo scontro con Morgan Stanley, che chiarisce la vicenda grazie ad una nuova indiscrezione.

Infatti, a breve il Banco Popolare depositerà in Consob un esposto in merito al report annunciato dal broker americano qualche giorno fa’, in cui è stato preannunciato che la banca non sarebbe stata in grado di superare gli stress test di fine luglio.

Al commento di Stanley, Saviotti ha prontamente ribattuto commentando, come è possibile leggere nel comunicato, che le dichiarazioni di Morgan Stanley hanno “un approccio lacunoso e i risultati cui conduce così gravemente infondati da imporre di sottolineare che si tratta di stime basate, con sconcertante superficialità, su ricostruzioni e metodologie neppure specificate con risultati che non trovano alcun riscontro nei dati in possesso del Banco Popolare applicati in modo coerente con le regole proprie degli stress test senza, tra l’altro, incorporare gli impatti positivi del recente aumento di capitale”. E aggiunge in una nuova dichiarazione: “Il fatto che in un momento di turbolenza e volatilità dei mercati come questo una casa di investimento importante esca dicendo stupidaggini ci ha imposto una legittima difesa”.

Ad oggi da Piazza Affari ci viene segnalato come il titolo Banco Popolare abbia raggiunto il 17,49% a quota 2,15 euro, un rialzo da tenere in buona considerazione, anche se si guarda con una ottica di fusione. Infatti, secondo gli analisti di Banca Imi , l’azione è stata scambiata con un forte sconto rispetto ai concambi determinati ai fini del merger.

A sostegno di questa notizia vi sono recenti indiscrezioni che affermano come la banca avrebbe già condotto degli stress test interni, utilizzando le stesse indicazioni, linee guida e criteri dell’Autorità bancaria europea (Eba), il cui esito delle prove è stato positivo, a testimoniare la solidità dell’istituto. Anche se i risultati verranno pubblicati solo dopo il 29 luglio, data in cui ci sarà l’approvazione definitiva dell’Eba, sarà già possibile discutere degli esiti di fronte alla Srep.

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