Prende il via un’importante settimana Forex post-elettorale, dove sarà molto importante cercare di comprendere in che modo i mercati digeriranno le sorprese degli scorsi giorni, e come si avvicineranno agli appuntamenti di dicembre. Vediamo dunque, giorno dopo giorno, i principali appuntamenti da non perdere.
Lunedì 14 novembre
In area euro, escono i dati di produzione industriale, per i quali l’attesa è per un calo dell’1,3 per cento su base mensile a settembre, a parziale correzione del forte aumento del mese di agosto e in linea con le indicazioni dai dati nazionali pubblicati la scorsa settimana. Se confermato, il dato di settembre lascerebbe la produzione un decimo al
di sotto del livello medio dei mesi primaverili. Le indagini congiunturali di settembre e ottobre hanno segnalato un recupero di domanda e attività produttiva in autunno.
Martedì 15 novembre
In area euro uscirà la prima stima sul terzo trimestre, che dovrebbe mostrare una crescita del PIL tedesco dello 0,4 per cento trimestrale e dell’1,8 per cento annuo. I consumi privati dovrebbero essere cresciuti dello 0,4 per cento trimestrale dal +0,2 per cento trimestrale del secondo trimestre. Gli investimenti in macchinari dovrebbero aver recuperato parte del calo inatteso dei mesi primaverili. Le indicazioni dalle indagini congiunturali IFO e PMI sono di riaccelerazione dell’economia tedesca a 0,5 per cento trimestrale e dell’1,9 per cento annuo nei mesi finali dell’anno.
In Francia, uscirà la seconda stima di ottobre dovrebbe confermare che l’inflazione ha accelerato di 0,4 per cento sull’indice nazionale, allo stesso ritmo di settembre (e a 0,5 per cento sull’indice armonizzato). Nel mese i prezzi al consumo dovrebbero quindi essere rimasti invariati sulla misura nazionale, ma essere cresciuti di un decimo sulla misura armonizzata. L’aumento del livello dei prezzi è atteso rimanere modesto per tutta la parte finale dell’anno e per l’inizio del 2017.
In Italia, il PIL dovrebbe essere tornato a crescere nel terzo trimestre dopo la stagnazione vista nei mesi primaverili. La stima è per una crescita di 0,3 per cento trimestrale, principalmente in forza del fatto che l’industria, dopo aver frenato l’attività economica in primavera, dovrebbe aver contribuito per circa due decimi. A differenza che nel trimestre precedente, la crescita tornerebbe a venire dalla domanda interna, mentre il commercio estero tornerebbe a fare da freno. La crescita del PIL potrebbe poi tornare a rallentare (attorno a 0,1 per cento trimestrale) nella parte finale dell’anno. In area euro, infine, la seconda stima dovrebbe confermare la crescita del PIL in aumento di 0,3 per cento trimestrale e dell’1,6 per cento annuo nei mesi estivi come nei mesi primaverili.
Passando agli Stati Uniti, qui l’indice Empire della NY Fed dovrebbe essere in rialzo a novembre, a -1 da -6,8 di ottobre, restando in territorio negativo da agosto ma con un riavvicinamento alla soglia della stabilità . I prezzi all’import di ottobre sono previsti in aumento di 0,5 per cento mensile dopo +0,1 per cento mensile di settembre, sulla scia del rialzo dei prezzi del petrolio. Al netto del petrolio, i prezzi dovrebbero essere invariati, sotto il freno esercitato dal rafforzamento del dollaro. Le vendite al dettaglio a ottobre sono attese in aumento di 0,6 per cento mensile, dopo +0,6 per cento mensile a settembre. Al netto delle auto, le vendite dovrebbero salire di 0,5 per cento mensile.
Mercoledì 16 novembre
Negli Stati Uniti escono i dati sul PPI di ottobre, che è atteso in aumento di 0,3 per cento mensile, come a settembre, spinto dal comparto energia. I beni dovrebbero essere in netto aumento, sulla scia dell’energia, mentre i servizi dovrebbero registrare una variazione modesta. L’indice al netto di alimentari ed energia dovrebbe aumentare di 0,1 per cento mensile; l’indice ex-alimentari, energia e commercio dovrebbe registrare una variazione di 0,1 per cento mensile dopo +0,3 per cento mensile di settembre. La produzione industriale a ottobre dovrebbe essere in crescita di 0,2 per cento mensile dopo +0,1 per cento mensile di settembre. Il manifatturiero dovrebbe registrare una riaccelerazione a +0,3 per cento mensile alla luce della ripresa delle ore lavorate nel settore viste nell’employment report di ottobre. I dati dovrebbero mostrare una variazione positiva solida nell’estrattivo per il secondo mese consecutivo, su indicazione della crescita degli occupati, mentre la produzione nel comparto delle utility dovrebbe essere in netto calo per motivi climatici. La produzione dovrebbe dare indicazioni in linea con una crescita moderata del PIL nel trimestre finale del 2016.
Giovedì 17 novembre
Nell’area euro uscirà la seconda stima dovrebbe confermare l’inflazione in aumento di un decimo a ottobre a 0,5 per cento, in larga misura su spinta della componente energia. L’inflazione core è rimasta invariata a 0,8 per cento. L’inflazione dell’Eurozona dovrebbe toccare l’1,4 per cento per marzo prossimo, in larga misura su di un effetto base favorevole dalla componente core.
Negli Stati Uniti, il CPI a ottobre è previsto in aumento di 0,4 per cento mensile (1,6 per cento annuo). La benzina dovrebbe sostenere la crescita dell’indice headline: la variazione mensile, relativamente contenuta, sarà amplificata da fattori di correzione stagionali. Il CPI core dovrebbe registrare un incremento di 0,2 per cento mensile (2,2 per cento annuo), dopo +0,1 per cento mensile di settembre, con una possibile ripresa della sanità e dell’abbigliamento, particolarmente deboli a settembre. Invece, nel comparto dell’abitazione, si dovrebbe vedere un ritorno a una variazione in linea con la media (0,3 per cento mensile), dopo +0,4 per cento mensile di settembre. Il trend dell’inflazione si mantiene moderatamente rialzista e in linea con una dinamica annua poco sopra il 2 per cento per l’indice core. I nuovi cantieri residenziali a ottobre dovrebbero recuperare dopo due mesi deboli, salendo a 1120 mila, da 1047 mila di settembre. Le licenze sono attese a 1150 mila, con una correzione fisiologica dopo il forte balzo di settembre a 1225 mila.
Infine, uscirà il dato dell’indice della Philadelphia Fed, che a novembre è previsto in modesto calo a 7,5, da 9,7 di ottobre, con indicazioni simili a quelle delle altre indagini di ottobre: marginale espansione dell’attività , senza segnali di accelerazione. A ottobre l’indagine di Philadelphia aveva registrato un netto aumento degli ordini, dando un segnale positivo per l’attività nel quarto trimestre.