Sterlina sotto pressione, pesano le tensioni a tema Brexit

La sterlina rischia di andare in crescente sotto pressione nel corso dei prossimi giorni, a causa della crescente presenza di rischi sono verso il basso. Sul perché vi siano tali pericoli, è presto detto: nelle ultime ore si sono improvvisamente intensificate le tensioni sul tema dei diritti dei cittadini UE già residenti nel Regno Unito, soprattutto in vista del voto alla Camera dei Lord sul disegno di legge per l’avvio di Brexit. Ieri è infatti terminata la seconda lettura, relativa ai numerosi emendamenti proposti, e molti dei quali domandano appunto il mantenimento dei diritti dei cittadini UE che al giorno dell’attivazione della clausola di recesso sono legalmente residenti nel Regno Unito.

In materia, qualche giorno fa il ministro dell’interno Amber Rudd ha inviato una lettera alla Camera dei Lord in cui assicura che il governo darà priorità al tema dei diritti dei cittadini UE residenti nel Regno non appena partiranno i negoziati: l’obiettivo è quello di evitare che alla Camera dei Lord spuntino ostacoli di varia natura, attraverso una rassicurazione che potrebbe consentire di indurre un clima più positivo tra i Lord, evitando di allungare i tempi di ratifica del disegno di legge, e rischiando di non permettere l’avvio di Brexit entro la data prescelta da May, ovvero il 31 marzo 2017. Di fatti, è evidente che nell’ipotesi di emendamenti che venissero approvati alla terza lettura del 7 marzo alla Camera dei Lord, il disegno di legge emendato dovrebbe tornare all’esame della Camera dei Comuni, facendo slittare a tempo indeterminato la data precedentemente promessa.

Altri emendamenti in corso di discussione sono più “tecnici” e prevedono ad esempio che l’accordo finale tra Regno Unito e UE venga sottoposto ancora al voto del Parlamento, o che ancora il governo riferisca regolarmente – cioè ogni tre mesi – al Parlamento sullo stato dei negoziati.

Per quanto attiene invece le posizioni di dollaro e euro, la valuta statunitense è in discreto stato di forma, , sulla scia delle nuove indicazioni emerse in seguito agli ultimi discorsi di alcuni membri della Federal Reserve che lasciano presagire un’aumentata probabilità di un rialzo dei tassi già nel corso del FOMC di marzo (ipotesi che ci sembra comunque essere non in grado di costituire, fino a venerdì prossimo, uno scenario centrale) e del discorso di Trump al Congresso. Come avevamo più volte sottolineato nel corso delle ultime settimane, Trump non ha fornito alcun nuovo sui programmi che intende realizzare in questa sua prima parte di amministrazione (e soprattutto su quelli fiscale), ma ha usato toni inaspettatamente concilianti, che si distaccano notevolmente da quelli più aggressivi della vigilia. In particolare, sul fronte delle imposte – che è sicuramente l’ambito più significativo e maggiormente rilevante per gli effetti sul dollaro statunitense – il presidente ha promesso una massiccia riduzione del carico fiscale per le imprese e per le famiglie, indicando ancora una volta la necessità di sostenere la competitività delle imprese statunitensi, ma senza aggredire più di tanto sul fronte del protezionismo e degli altri temi che hanno abituato al peggio gli osservatori internazionali.

E così, la valuta verde è salita fino a raggiungere il doppio massimo delle ultime due settimane, in un’area di resistenza tecnica piuttosto solida, che tuttavia potrebbe essere messa a prova venerdì, quando arriveranno nuove indicazioni sul fronte Fed, dalle quali potrebbero emergere aspetti più o meno incoraggianti sul fronte di un eventuale rialzo dei tassi già a metà mese. In proposito, proprio sulle nuove aperture a favore di un rialzo dei tassi della Federal Reserve a breve e sul discorso di Trump, l’euro è sceso ulteriormente, ma non si escludono rimbalzi lievi se i prossimi dati USA deluderanno, o se dai discorsi Fed usciranno nuove prese di posizione più prudenziali.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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