Tim e Wind sul banco dell’AgCom per le tariffe all’estero

Telefono mio quanto mi costi, soprattutto se ci si reca all’estero per lavoro. Tim e Wind hanno imposto alla clientela che si sta per spostare all’estero per piacere o per lavoro, delle tariffe di roaming che non sono in assoluto coerenti con quanto stabilito dai regolamenti in materia, in particolare con i 2120/2015 e 531/2012 che mirano a proteggere i consumatori che telefona all’estero da eventuali salassi telefonici.

Secondo l’AgCom, ovvero il Garante delle Telecomunicazioni, entrambe le società non hanno mantenuto un comportamento trasparente e chiaro nei confronti dei loro clienti e lo stesso ente ha diffidato Wind dal mantenere la sua proposta “Offerta consentita dalla nuova regolamentazione” e la società Tim a proseguire con la “Europa Daily Basic”.

Il Garante si è mosso su richiesta delle associazioni Aduc e Ctcu, quindi analizziamo il perché della sua decisione.

La tariffa proposta da Tim prevede un costo fisso di 3 euro al giorno che offre 100 minuti di chiamate in uscita, 100 in entrata e 100 messaggi. Per quanto riguarda il costo dei dati, quindi il collegamento web, aggiungendo 3 euro al giorno si può navigare fino a 300 mega di dati.

La società ha controbattuto all’accusa di non essere stata chiara e trasparente, affermando che questa proposta spetta solamente a chi non ha scelto di optare per le proposte più vantaggiose, come “Tim in Viaggio Full”. Il garante non ha però accettato questa linea di difesa e ha aggravato la posizione di Tim denunciando una completa mancanza di comunicazione in merito.

Per quanto riguarda Wind, la tariffa incriminata propone al costo di 2 euro 15 minuti di chiamate in uscita, 15 in entrata, 15 messaggi e 50 mega di traffico incluso, proposta che può essere sostituita dall’Eurotariffa che costa ben 23.1 cent al minuto in uscita, 6,1 in entrata e 7.3 cent per messaggio.

Wind si è quindi difesa invocando delle deroghe che interessano la ‘fase transitoria’, che dovrebbe però concludersi entro il giugno 2017. In questa fase il sovrapprezzo non deve però superare come somma totale i 19 centesimi per minuto, 6 cent per messaggio e 20 centesimi per mega di traffico fruito. L’offerta Wind non è quindi in linea con questi parametri e deve essere rivista, con buona pace della compagnia telefonica.

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