Nell’ultimo anno, dopo il Jobs Act, si è parlato molto dei Voucher INPS in quanto il loro uso è cresciuto in maniera esponenziale.
I Buoni Lavoro INPS, o voucher, sono la forma di retribuzione prevista dall’Ente per la Previdenza Sociale per il lavoro accessorio.
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Cosa sono i Voucher INPS
I Voucher INPS sono un metodo di pagamento previsto per tutte le prestazioni lavorative che non rientrano nelle restanti categorie contrattuali. Sono stati pensati per lavori saltuari che hanno tipicamente una durata breve e non continuativa al fine di evitare di dover sottoscrivere un contratto, preparare una busta paga e versare i contributi previdenziali ed assicurativi.
I Voucher hanno un valore nominale di 10 euro, di cui 7,5 spettano al lavoratore e i restanti 2,5 per le spese, e sono la retribuzione prevista per un’ora di prestazione lavorativa. Esistono dei tagli di Voucher INPS anche da 20, 50 e 100 euro, fermo restando la divisione del totale tra 75% di retribuzione netta al lavoratore e 25% di oneri. Nello specifico il 25% che non viene incassato da chi effettua il lavoro serve a pagare la copertura assicurativa INAIL per il 7% del totale del voucher; i contributi in Gestione Separata INPS col 13% dell’importo e il restante 5% copre i costi del concessionario.
Con i Voucher INPS si possono pagare i lavori occasionali accessori, quali le prestazioni saltuarie offerte da chi presta servizi di assistenza familiare o di pulizie.In tal modo si potrà assumere regolarmente la persona incaricata del lavoro, garantendole la copertura assicurativa in caso di infortunio sul lavoro e versandole una quota di contributi. I Buoni Lavoro INPS sono utilizzati molto anche nel settore turistico, nel giardinaggio, negli eventi sportivi e culturali.
Nel 2014 c’è stato forte aumento dell’utilizzo dei voucher, cresciuti del 70%, ma il 2015 è stato l’anno del boom in seguito alle modifiche introdotte dalla riforma del Jobs Act.
Come funzionano i Voucher INPS
I Voucher INPS possono essere acquistati da diversi tipi di committenti: famiglie, enti non profit, soggetti non imprenditori, imprese familiari, imprenditori agricoli e di altri settori, committenti pubblici.
Il ricorso ai buoni lavoro INPS è inoltre limitato al rapporto diretto tra il committente e il prestatore, non possono essere utilizzati per reclutare terze persone come nei casi di appalto o della somministrazione.
I prestatori, cioè le categorie che possono svolgere lavoro accessorio, possono essere:
- pensionati e titolari di trattamento pensionistico in regime obbligatorio;
- studenti nei periodi di vacanza (giovani con più di 16 anni e meno di 25 anni iscritti a un ciclo di studi qualsiasi; durante i periodi delle vacanze natalizie, pasquali ed estive, eccezion fatta per gli universitari che non hanno limitazioni stagionali);
- percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito;
- cassintegrati, titolari di indennità di disoccupazione ASpI, disoccupazione speciale per l’edilizia e lavoratori in mobilità;
- lavoratori part-time (purché il committente non sia lo stesso datore di lavoro);
- inoccupati, titolari di indennità di disoccupazione Mini-ASpI e Mini-ASpI 2012 o di disoccupazione speciale per agricoltura, lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti pubblici e privati (sempre con committente diverso dall’eventuale datore di lavoro);
- prestatori extracomunitari con permesso di soggiorno.
Voucher INPS: dove comprarli e riscuoterli
I Voucher INPS possono essere acquistati dai committenti presso le sedi territoriali dell’INPS o sul portale web dell’Ente Previdenziale ma anche presso le tabaccherie abilitate, negli uffici postali e presso gli sportelli delle banche popolari.
I Buoni Lavoro possono essere riscossi dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione a un anno dall’emissione presso gli uffici postali (solo qui anche entro i due anni dall’emissione); online con l’INPSCard; tramite bonifico su conto postale; nelle tabaccherie abilitate o in banca.
Limitazioni dei Voucher INPS dopo il Jobs Act
Nel meccanismo dei Buoni Lavoro con il Jobs Act sono stati modificati i limiti annuali dei compensi da lavoro accessorio.
Il tetto annuo è stato portato a 7.000 euro per ciascun prestatore, ma il committente non può utilizzarli per più di 2.000 euro (3.000 in caso di lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali).
Inoltre per poter superare i 30 giorni di attività è necessario darne comunicazione preventiva alla Direzione Territoriale del Lavoro.
Ma la normativa riguardante i Voucher è ancora oggetto di dibattito e probabilmente sarà modificata dal Parlamento che è sul punto di dibattere l’intero Job Acts, che se non sarà modificato sarà sottoposto a un referendum abrogativo.