Banco Popolare – BP Milano, fusione più vicina dopo l’aumento di capitale

La fusione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano sembra molto più vicina dopo il superamento del più grosso ostacolo sulla strada dell’operazione societaria: il buon esito dell’aumento di capitale di Banca Popolare: una transazione da un miliardo di euro, con sottoscrizioni che hanno raggiunto il 99,377 per cento dell’offerta in opzione, per un ammontare complessivo di 990 milioni di euro. I diritti inoptati verranno ora offerti in borsa fino al 30 giugno, salvo chiusura anticipata. Dunque, una percentuale di coinvolgimento molto vicina al 100 per cento, per un risultato che dalle parti dell’istituto di credito commentano in maniera (ovviamente) positiva, soprattutto se si tiene conto che l’operazione è avvenuta in un clima fortemente influenzato dalle incertezze sul clima Brexit.

A proposito di soddisfazioni, si registra anzitutto quella dell’amministratore delegato Pier Francesco Saviotti, che definisce quanto avvenuto “una soddisfazione enorme”, per poi aggiungere di essere “particolarmente felice perché abbiamo ottenuto questo risultato in un contesto di mercato molto difficile, con una grande partecipazione del retail e senza l’intervento delle banche garanti Mediobanca e BofAMerril Lynch, a cui va il mio ringraziamento”.

Ad ogni modo, se è vero che il risultato è certamente positivo, è anche vero che l’esito era nell’aria da diversi giorni, e che gli analisti non si sono dunque fatti trovare impreparati da tale riscontro. Il mercato ha insomma confermato l’interesse nei confronti della ricapitalizzazione e dell’operazione sovrastante, ispirando dunque i prossimi step che andranno a contraddistinguere l’evoluzione strategica delle due parti in causa. Ma cosa accadrà in futuro?

Superato l’ostacolo dell’aumento di capitale di Banco Poolare, ora la strada della fusione dell’istituto veronese con BP Milano sembra essere in discesa, pur non privo di potenziali intoppi. Stando a quanto sta emergendo, l’intenzione dei vertici delle due banche sarebbe quella di convocare le rispettive assemblee straordinarie entro la fine del mese di ottobre, rispettando una tabella di marcia che non dovrebbe essere turbata dalla domanda avanzata per la nuova licenza bancaria riciesta dalla Banca centrale europea. A proposito di Bce, sulle possibilità che dalle parti dell’Eurotower arrivino ulteriori richieste prima della fusione, i manager delle due banche hanno aggiunto che per il momento gli istituti hanno fatto tutto quello che andava fatto, proseguendo per un programma ben definito e concordato.

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