In molti in questi giorni si staranno chiedendo perché le quotazioni dell’oro non sono decollate nonostante il crollo delle principali borse mondiali. Il bilancio delle ultime 5 sedute metallo è stato catastrofico, con le quotazioni che si sono sgonfiate dell’8,5%, a fronte di una chiusura settimanale a 1.529,10 dollari l’oncia.
Il prezzo dell’oro dopo aver momentaneamente superato la soglia dei 1.700 dollari l’oncia in apertura d’ottava (max intraday a 1.704,30 dollari) ha ritracciato inesorabilmente verso il basso, rompendo i supporti di brevissimo, toccando su un minimo intraday a 1.504 dollari. Ben 200 dollari di spread tra massimo e minimo settimanale, il ché la dice lunga sulla volatilità che regna su tutti gli asset, non risparmiando neanche un bene rifugio come l’oro.
I rumors dalle sale operative hanno cercato di spiegare l’inaspettato tonfo dei prezzi, ipotizzando che le vendite siano partite perché molti investitori e trader in crisi di liquidità hanno preferito monetizzare il momentaneo guadagno del 10% da inizio anno.
Molti player sul mercato azionario stanno soffrendo per carenza di liquidità ed in difficoltà a gestire i margini di mantenimento delle posizioni in leva in perdita. Sicuramente ci saranno stati anche coloro che hanno venduto un asset in guadagno per spostare i propri investimenti sulle azioni in fortissimo sconto rispetto ad un paio di settimane fa. Ci sono degli stock azionari che sono arrivati a perdere oltre il 50% da inizio anno.
Nelle ultime sedute il volume di scambio sull’oro fisico o su strumenti con sottostante il metallo prezioso hanno raggiunto un livello mai toccato in precedenza, ovvero 100 miliardi di dollari di controvalore. A renderlo noto è stata la London Bullion Market Association (LMBA), l’autorità globale che supervisiona le contrattazione dei metalli preziosi.
Il report dell’LMBA fa notare che l’esplosione esponenziale del volume di scambio sull’oro ha coinciso anche con il crollo del prezzo del petrolio. L’oro nero è sceso del 30% dopo il mancato accordo tra Russia ed Arabia Saudita, per promuovere nuovi tagli alla produzione, a margine del vertice OPEC+ che si è tenuto lo scorso Weekend a Vienna.
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Andamento prezzo oro sul breve-medio periodo
Le quotazioni del metallo prezioso, come risulta molto evidente sul grafico con time-frame giornaliero, in alto, si sono inserite in un down-trend sia di brevissimo che di breve periodo. Il prezzo è infatti sceso al di sotto delle medie mobili di riferimento, a 10-25 e 50 giorni.
Un movimento che sicuramente avrà sorpreso molti investitori e trader rialzisti, che soltanto poche sedute fa gongolavano vedendo nuovi massimi in formazione e proiezioni verso l’alto.
Sotto l’aspetto tecnico l’accelerazione al ribasso ha preso più consistenza quando le quotazioni hanno tagliato dall’alto verso il basso le medie mobili a 10 e 25 giorni (rispettivamente la prima linea dall’alto verso il basso e la linea mediana sul grafico con time-frame giornaliero).
Il mancato recupero quantomeno della media mobile di brevissimo, a 10 giorni (la prima linea dal basso verso l’alto sul grafico), potrebbe causare ulteriori affondi prima a quota 1.480 dollari e successivamente in area 1.465 dollari.
Il quadro tecnico di breve, invece, potrebbe ritornare neutrale in caso di ritorno sopra le EMA a 25 e 50 periodi, che si collocano in area 1.615 dollari. Oltre quest’ultimo livello le quotazioni potrebbero tentare di sfondare per la terza volta la forte resistenza in area 1.700 dollari.
Modello di trading sull’oro valido da 1 a 5 giorni
Il modello di trading Long si attiva con chiusura oraria oltre quota 1.533,75$ e consiglia di prendere i primi profitti a quota 1.543,20 e 1.558,65 dollari; stop loss in caso di discesa sotto quota 1.524,30$.
Mantenere o sovrappesare le operazioni rialziste in caso di break-out orario di quota 1.558,65$, per cercare di approfittare di eventuali allunghi in prima battuta a quota 1.564,60$ e successivamente a quota 1.575$; stoppare le operazioni in caso di ritorno sotto 1.529,10$ in chiusura oraria.
Insistere con nuove posizioni Long in caso di estensioni al rialzo sopra quota 1.575$ in chiusura di candela oraria, per cercare di sfruttare ulteriori balzi in area 1.577,05 e 1.584,75 dollari, estesi in area 1.600,60 dollari; stop loss in caso di ritorno sotto 1.558,65$ in close orario.
Suggeriti acquisti sulla debolezza in caso di affondo in area 1.455,25$, per tentare di sfruttare eventuali rimbalzi in primo luogo quota 1.469,95$ e successivamente a 1.484,75$, estesi a 1.499,75$; stop loss in caso di possibili flessioni sotto quota1.440$ in chiusura daily.
Il modello di trading Short, invece, prende forma con chiusura oraria minore di quota 1.524,30$ e fissa i primi due obiettivi in area 1.514,90 e 1.499,75 dollari; stop loss in caso di recupero sopra 1.533,75$ in chiusura oraria.
Mantenere o incrementare le posizioni corte in caso di discesa sotto quota 1.499,75$ in chiusura di candela oraria, per tentare di ricoprirsi in primo luogo a quota 1.490,50$ e successivamente a quota 1.484,75$; stoppare le operazioni in caso di ritorno sopra quota 1.524,30$ in close orario.
Si consiglia insistere con nuove posizioni Short in caso di flessione sotto quota 1.484,75$ in chiusura di candela oraria, per sfruttare eventuali cali in area 1.475,60 e 1.469,95 dollari, estesi in area 1.455,25$; stoppare le operazioni in caso di recupero oltre quota 1.504$ in close orario.
Short speculativi in caso di allungo in area 1.600,60$, per approfittare di eventuali correzioni in prima battuta a quota 1.584,75$ e successivamente a 1.577,05$, estese a quota 1.564,60$; stop loss con close daily sopra quota 1.616,60$.