Brexit? Ecco cosa potrebbe accadere

Negli ultimi giorni la quota in capo ai leave (cioè, ai favorevoli all’uscita dall’Unione Europea) sta gradualmente crescendo. Quanto basta per generare nuovi timori sui mercati finanziari e, soprattutto, per alimentare una crescente richiesta di previsioni su quel che potrebbe accadere in tale fattispecie. Ma cosa potrebbe pertanto realmente accadere nell’ipotesi in cui il Regno Unito dovesse realmente abbandonare l’Unione europea? A rispondere, su MF, è stato il parere di Mark Burgess, responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments, che ha formulato un elenco di 7 conseguenze (probabili) della Brexit.

Cominciamo dal mercato valutario, il Forex. La sterlina dovrebbe subire qualche contraccolpo, ma probabilmente inferiore ai peggiori timori: come prevedibile, infatti, il mercato ha già iniziato a scontare l’eventualità di Brexit prima delle elezioni. È vero che può perdere ancora molto (potenzialmente, anche più del 10%), ma è anche vero che questo potrebbe non essere un dramma per il Regno Unito, poiché un simile contesto potrebbe avere – tra i risvolti positivi – effetti benefici sul fronte del disavanzo delle partite correnti. Il sostegno sarà comunque temporaneo, e nel breve – medio termine la situazione dovrebbe tornare in condizioni originarie.

Passando al mercato azionario, è possibile che le ripercussioni del Forex possano determinare anche qualche effetto sui listini londinesi (le società incluse nel principale FTSE 100 ottengono la maggior parte dei propri utili all’estero). Di fatti, è possibile che il deprezzamento della valuta possa tradursi in un incremento degli utili esteri e, dunque, in qualche effetto positivo sulle azioni. Anche in questo caso, difficilmente si può ipotizzare una conseguenza di medio lungo termine.

Per quanto concerne le scelte di politica monetaria e,, in particolare, sui tassi, è difficile fare previsioni: la Bank of England si orienterà a seconda di come (e quanto) si manifesteranno le conseguenze, anche se appare probabile che la BoE possa rinviare la prospettiva di un aumento dei tassi (che invece potrebbe essere prossima in caso di vittoria dei remain), e potrebbe persino decidere di ridurli. Un allenamento della politica monetaria che potrebbe a sua volta influenzare quella dell’Unione Europea, che dal canto suo dovrà fare i conti con la perdita di uno dei suoi membri principali.

Un’altra conseguenza potrebbe esserci nei confronti dei titoli di Stato, valutando che un incremento della volatilità e la presumibile perdita di fiducia nei mercati, sarebbero in grado di creare qualche difficoltà agli investitori.

I titoli di Stato d’oltre Manica potrebbero dunque perdere il loro status di bene rifugio, per via – ad esempio – della possibilità che le imprese trasferiscano le proprie sedi centrali altrove. È tuttavia vero che la maggior parte dei titoli di Stato sono detenuti da fondi pensione nazionali e banche centrali, ed è quindi improbabile che questi soggetti si dimostrino investitori “volubili”, pronti cioè a lasciare il mercato a causa della Brexit.

Venendo dunque ai settori economici e finanziari, è intuibile come questi possano essere influenzati in misura differenze, comparto per comparto. È probabile che l’impatto maggiore sia percepito dalle banche, mentre gli altri settori principali (come la grande distribuzione) dovrebbero essere meno influenzati dall’evento. Più in generale, è la parte finanziaria che dovrebbe subirne effetti sgraditi, con il rischio che banche d’investimento, wealth/asset manager, assicuratori e altri operatori, potrebbero migrare in altri Paesi europei per evitare di sottoporsi rimanendo nella City.

Infine, uno sguardo al mercato immobiliare. Per Brugess, l’effetto sul mercato immobiliare è determinato dalla perdita di acquirenti esteri e dall’impatto proveniente dai rendimenti obbligazionari. Complessivamente, il saldo potrebbe però non essere particolarmente grave, poiché l’effetto di cui sopra potrebbe essere compensato dalla debolezza della sterlina, che attirerebbe con maggiore interesse gli investitori esteri.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here