L’indagine sui mutui subprime si preannuncia particolarmente esosa per Deutsche Bank: il Dipartimento di Giustizia Usa avrebbe proposto alla banca tedesca il pagamento di 14 miliardi di dollari per archiviare l’indagine. L’istituto ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di sborsare una tale importo. Gli esperti comunque prevedono un patteggiamento a circa 3 miliardi di dollari. Nel frattempo il titolo della banca tedesca crolla in Borsa.
Deutsche Bank : il caso dei mutui subprime
Il titolo di Deutsche Bank perde terreno alla Borsa di Francoforte, giù del 7 per cento a quota 12,1 euro dopo la richiesta “shock” degli Stati Uniti.
Il Dipartimento di Giustizia americano avrebbe infatti proposto all’istituto tedesco di pagare 14 miliardi di dollari per mandare definitivamente in archivio l’indagine sui mutui subprime.
Si tratta della sanzione più elevata richiesta sino ad oggi ad una grande banca europea.
La vicenda è stata diffusa dal Wall Street Journal che ha sottolineato come la richiesta delle autorità Usa sia soltanto nella fase preliminare. Ne consegue che la proposta sicuramente sarà ridotta nel corso delle negoziazioni fra gli alti funzionari del Dipartimento di Stato americano e gli avvocati di Deutsche Bank.
Sarebbe anche arrivata la replica da parte del gigante bancario che da un lato ha confermato l’esistenza di negoziati e dall’altro ha rigettato la richiesta delle autorità Usa. Secondo fonti vicine all’istituto teutonico, i vertici non avrebbero intenzione di pagare una sanzione così elevata per un risarcimento civile. Si mira pertanto a concludere positivamente la trattativa ma sborsando una cifra parecchio inferiore a quanto inizialmente richiesto dagli organi americani.
Stime degli analisti sulla multa
Non è ancora emerso, dei 14 miliardi richiesti dagli Usa, quale sia la parte in contanti e le misure a favore dei consumatori.
Da un punto di vista prettamente statistico, ovvero guardando al passato e osservando casi similari, è evidente che Washington spesso ha “sparato” cifre molto alte per poi ridurle drasticamente in un secondo momento. Tipico esempio riguarda JP Morgan che da un importo di 20 miliardi di dollari inizialmente richiesto, ha poi raggiunto un compromesso sulla base di “soli” 13 miliardi.
Una parte degli analisti ritiene che visto il coinvolgimento relativamente marginale della banca tedesca nella crisi dei mutui subprime, l’accordo tra le parti possa essere raggiunto a cifre notevolmente inferiori a quanto richiesto dalle autorità USA.
Una sanzione intorno ai 3 miliardi di dollari per la banca di Francoforte sembra al momento l’opzione che riscontra più favori tra gli esperti, anche ricordando la quota di 1,9 miliardi di dollari già pagati nel 2013 per risolvere problematiche analoghe.
Nel frattempo, giungono le prime conseguenze del contenzioso: gli analisti di Kepler hanno annunciato di aver rimosso Deutsche Bank dalla lista dei titoli bancari europei preferiti.