Stati Uniti e Cina sono sempre più vicini alla firma di un accordo che porrà fine alla guerra sui dazi. E’quanto emerso dalle dichiarazioni del consigliere per il commercio statunitense, Peter Navarro, nel corso di un’intervista rilasciata a Fox News. Il South China Morning Post ha invece ribadito che il vicepremier cinese Liu He all’inizio del nuovo anno sarà a Washington per firmare la “ fase uno “ dell’accordo.
Il ritorno dell’ottimismo sulle relazioni tra le due maggiori potenze economiche al mondo ha fatto sì che calasse l’interesse verso un asset rifugio come il biglietto verde, a beneficio del cambio Euro-Dollaro, volato sui massimi a quasi 5 mesi, su un top intraday a quota 1,1223. La coppia ha pertanto consolidato il forte guadagno dello scorso Venerdì 27 Dicembre, pari a +0,90%, circa.
Le ultime indicazioni macro arrivate dagli USA per il 2019 hanno visto l’indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, scivolare nel mese di Dicembre a -3,2 punti, in peggioramento da -1,3 punti della precedente rivelazione mensile. Deluse le attese degli analisti, che invece si aspettavano un miglioramento a zero punti.
Lettura in chiaroscuro per il Chicago Barometer, curato dall’Institute for Supply Management (ISM). L’indicatore che tasta il polso alle attività economiche nel distretto federale della città dell’Illinois, a Dicembre, è aumentato di 2,6 punti, assestandosi a 48,9 punti, ovvero sui massimi a 4 mesi, trainato dai comparti della produzione e delle consegne. Il sotto-indice relativo alla fiducia delle imprese, invece, è scivolato a 46,2 punti, su base trimestrale, segnando la lettura più bassa dal lontano secondo trimestre del 2009.
Il Dipartimento per il Commercio ha invece rivelato che, a Novembre, il saldo delle scorte all’ingrosso ha mostrato una variazione nulla su base mensile, mentre gli analisti avevano pronosticato un aumento dello 0,2%. Lievemente rivisto al ribasso il dato finale di Ottobre, che ha evidenziato una variazione nulla, contro il +0,1% della comunicazione preliminare.
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Andamento cambio euro-dollaro sul breve-medio periodo
Mentre scriviamo la coppia EUR-USD è in rialzo dello 0,32%, a quota 1,121, e come anticipato tra le righe del precedente paragrafo si è riportata sui livelli della metà dello scorso mese di Agosto. Le quotazioni, come evidente sul grafico con time-frame giornaliero, in alto, si sono allontanate dalle tre medie mobili di riferimento a 10-25 e 50 giorni, che adesso fungono da supporti.
Primo sostegno di brevissimo che pertanto si colloca tra le EMA a 10 e 25 periodi (rispettivamente la linea di colore azzurro e la linea rossa sul grafico), che transitano in area 1,113-1,1105. Il principale supporto sia di brevissimo che di breve, in questo caso, invece, passa sull’EMA 50 (la linea di colore verde sul grafico), che transita in area 1,1084. Perso il sostegno appena indicato, in chiusura daily o peggio ancora settimanale, le quotazioni potrebbero velocemente precipitare in area 1,10-1,095.
L’eventuale break-out giornaliero o meglio ancora settimanale della resistenza dinamica che transita in area 1,125, invece, potrebbe favorire ulteriori allunghi, con primo target in area 1,13-1,135 ed obiettivo successivo verso area 1,14-1,145.
Modello di trading sul cambio euro-dollaro valido da 1 a 5 giorni
Il modello di trading rialzista prende forma in caso di ritorno sopra quota 1,1226 in close orario e fissa i primi due obiettivi in area 1,1252 e 1,1295; stop loss in caso di ritorno sotto quota 1,1183 in chiusura oraria. Mantenere o incrementare le posizioni Long in caso di allungo oltre quota 1,1295 in chiusura di candela oraria, per cercare di prendere profitto in prima battuta a quota 1,1322 e successivamente a quota 1,1365; stop loss in caso di ritorno sotto quota 1,1226 in close orario.
Insistere con nuove posizioni rialziste in caso di break-out orario di quota 1,1365 per approfittare di possibili allunghi in area 1,1392 e 1,1435, estesa a quota 1,1462; stoppare le operazioni in caso di ritorno sotto quota 1,1295 in chiusura oraria. Long sulla debolezza in caso di affondo in area 1,0951 per sfruttare eventuali rimbalzi in primo luogo a quota 1,102 e in un secondo momento a quota 1,1045, estesi a quota 1,1088; stop loss in caso di discesa sotto quota 1,09 in close orario o giornaliero.
Il modello di trading ribassista, invece, si attiva con chiusura oraria minore di quota 1,1183 e prevede i primi due target price in area 1,1157 e 1,1114; stop loss in caso di close orario sopra quota 1,1226. Mantenere o aumentare l’esposizione ribassista in caso di close orario sotto quota 1,1114 per cercare di prendere profitto in primo luogo a quota 1,1088 e successivamente a quota 1,1045; stop loss in caso di recupero sopra quota 1,1183 in chiusura oraria.
Lecito aprire nuove posizioni corte in caso di rottura oraria del supporto a quota 1,1045, per cercare di ricoprirsi in area 1,102 e 1,0977, estese a quota 1,0951; stop loss in caso di ritorno sopra quota 1,1114 in close orario. Short speculativi in caso di balzo in area 1,1462 per approfittare di eventuali storni in prima battuta a quota 1,1392 e successivamente a quota 1,1322, estesi a quota 1,1295; stop loss in caso di ulteriori strappi al rialzo oltre quota 1,1501 in chiusura di candela oraria o daily.