Nuova settimana di dati macro, quella che si apre oggi, con particolare interesse per quanto attiene all’area Usa. Ma che cosa è bene attendersi? E in che modo i dati in uscita potrebbero condizionare le nostre attività di forex trading?
Cerchiamo di saperne di più, partendo direttamente dalla giornata di domani, considerato che il calendario oggi non ci presenta spunti di significatività.
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Martedì 13 marzo 2018
La giornata di martedì si apre con una discreta attenzione per l’Italia, dove è in programma la pubblicazione del tasso di disoccupazione, che dovrebbe essere pari all’11% nel 4° trimestre 2017, in calo di due decimi rispetto ai tre mesi precedenti, a causa presumibile di una flessione delle forze di lavoro invece di un aumento degli occupati.
In area euro l’altro dato nazionale di oggi è quello spagnolo, con la stima finale dell’inflazione che potrebbe indicare che a febbraio il dato è salito di mezzo punto all’1,1% rispetto a quello di gennaio sull’indice nazionale, e anche sull’indice armonizzato dovrebbe essere confermata una accelerazione di mezzo punto all’1,2% dallo 0,7%, in linea con la prima lettura.
Negli USA è in programma la pubblicazione del dato di CPI di febbraio, stimato in aumento di 0,1% su mese, con una correzione della componente energia.
Mercoledì 14 marzo 2018
Diversi dati in pubblicazione in area euro nella giornata di mercoledì. Il dato aggregato di gennaio della produzione industriale dovrebbe calare di -0,2% su mese dopo il +0,4% su mese di dicembre, sulla scia della flessione in Francia e in linea con la diffusa correzione dei PMI manifatturierio vista a inizio anno. La variazione annua dovrebbe dunque passare a 4,7% da 5,2%.
Per quanto riguarda i dati nazionali, in Germania la stima finale dei dati sull’inflazione per febbraio dovrebbe confermare un rallentamento di due decimi a 1,4% da 1,6% sull’indice nazionale e all’1,2% dall’1,4% su quello armonizzato.
Negli Stati Uniti, i dati sulle vendite al dettaglio a febbraio dovrebbero recuperare, dopo la contrazione di gennaio, e registrare un rialzo di 0,3% su mese. Il PPI a febbraio dovrebbe invece crescere di 0,1% su mese e di 2,9% su anno, in rallentamento dopo il rialzo di 0,4% su mese di gennaio.
Giovedì 15 marzo 2018
Pochi dati in area euro, con l’unico spunto nazionale degno di nota che arriva dalla Francia, dove la stima finale sui prezzi al consumo dovrebbe confermare che a febbraio il dato è calato di un decimo di punto sull’indice nazionale e rimasto fermo su quello armonizzato. L’inflazione dovrebbe quindi essere confermata in rallentamento di un decimo a 1,2% da 1,3% sulla misura nazionale e di due decimi all’1,3% da 1,5% su quella armonizzata.
Passando agli Stati Uniti, qui l’indice Empire della NY Fed a marzo dovrebbe registrare un aumento a 17 punti, da 13 punti di febbraio. In uscita anche i dati sui prezzi all’import a febbraio, che dovrebbero aumentare di 0,2% su mese sia per l’aggregato totale, sia per quello al netto del petrolio.
In uscita anche l’indice della Philadelphia Fed a marzo, stimato in marginale rialzo a 27 punti da 25,8 punti di febbraio.
Venerdì 16 marzo 2018
Chiudiamo infine con gli ultimi dati che arrivano dall’area euro per la settimana, con la stima finale che dovrebbe confermare che nel mese di febbraio l’inflazione dell’eurozona è rallentata di un decimo di punto percentuale all’1,2% dall’1,3% di gennaio. I prezzi al consumo sono attesi in aumento di 0,2% su mese dopo il brusco calo di gennaio. L’indice core al netto di alimentari ed energia è infine stimato confermare la prima stima, che lo dava stabile all’1,2% rispetto al mese precedente. Nei prossimi mesi l’inflazione dell’area euro è stimata accelerare verso l’1,5%.
Per quanto attiene i dati nazionali, l’unico della giornata è quello italiano relativo alla seconda stima dell’inflazione, in calo probabilmente a 0,6% a febbraio su anno da 0,9% precedente secondo l’indice nazionale e a 0,7% da 1,2% sulla misura armonizzata. Nel mese, i prezzi dovrebbero essere confermati in salita di un decimo sul NIC (determinato in maniera quasi integrale dai trasporti) e in calo di -0,3% su mese sull’IPCA. L’inflazione di fondo dovrebbe essere confermata in lieve aumento a 0,7% da 0,6% su anno precedente.
Chiudiamo infine con un cenno ai dati in pubblicazione negli Stati Uniti, dove i nuovi cantieri a febbraio dovrebbero correggere a 1290 mila unità da 1326 mila unità di gennaio. Il dato di febbraio dovrebbe ritracciare solo parzialmente la variazione di +9,7% su mese, del mese precedente. A febbraio gli analisti stimano anche una contrazione più ampia nel comparto delle unità multifamiliari, aumentate del 23,7% su mese a fine 2017. Il trend per le costruzioni residenziali rimane comunque positivo, con licenze previste in calo a 1330 mila unità da 1377 mila unità di dicembre.
Esce altresì il dato della produzione industriale a febbraio, stimata in rialzo di 0,6% su mese, dopo -0,1% su mese di gennaio, con la normalizzazione del clima e la riaccelerazione dell’output nel settore estrattivo e il forte aumento delle ore lavorate segnalate dall’employment report pubblicato venerdì scorso. La produzione dovrebbe essere in ripresa sia nel manifatturiero (che era rimasto stabile a gennaio, in parte anche per via del clima avverso), sia nell’estrattivo.