Gli obbligazionisti delle Banche sono in pericolo?

In questi giorni continua a salire la tensione nei confronti delle Banche. Brexit sembra infatti aver messo a nudo tutti i problemi degli istituti di credito italiani, e le nuove rivelazioni dei politici, manager bancari, giornalisti, stanno continuando a mescolare le carte in tavola, lasciando soltanto una grandissima confusione per i cittadini.

Venerdì scorso è stata una di quelle sessioni di trading abbastanza memorabili, in quanto l’euforia ha decisamente preso il sopravvento, dopo che sono arrivate svariate dichiarazioni divergenti, provenienti da tutti i fronti.

Sono in molti a credere che all’Italia debba essere concesso un prolungamento del termine per quanto concerne le politiche europee riguardanti i salvataggi bancari. Altri invece sono al 100% sicuri del fatto che l’Italia non debba ricevere nessun “favore”.

Il 29 luglio arrivano i risultati degli Stress Test

La data del 29 luglio è molto importante, in quanto saranno finalmente pubblicati i risultati degli stress test. Gran parte degli analisti, si aspettano una esito negativo.

La situazione attuale di MPS non è delle migliori. La banca è quella con la più alta somma di crediti in sofferenze, e la situazione attuale ricorda moltissimo la SNS, una banca olandese che andò in default svariati anni fa, proprio quando Jeroen Dijsselbloem era il Primo Ministro del paese.

Nel 2013, questa banca si ritrovò ad essere in cattive acque. Con un livello di CET 1 sostanzialmente buono (9,6%) ma con un rating da parte di Moody da speculazione (Ba2). Il ministro delle finanze, decise quindi di portare a zero tutto quello che avevano gli obbligazionisti subordinati junior, evitando però di colpire anche quelli senior. Anche gli azionisti furono colpiti dalla manovra, che permise di salvare una cifra abbastanza importante di correntisti (1 milione) azzerando però tutti gli investitori.

Secondo Renzi e il “fotogenico” Pier Carlo Padoan, tutto può essere risolto, anche la situazione attuale di MPS. Tuttavia, viste le grandi proporzioni dei crediti in sofferenza, neanche un fondo come Atlante potrebbe reggere un peso del genere.

La soluzione “di mercato” che intende quindi il Governo Renzi, potrebbe quindi portare ulteriori danni, e contagiare l’intero sistema bancario italiano, per non parlare di quello europeo, in quanto le dinamiche macro potrebbe entrare in una vera e propria spirale dalla quale non ci sarebbe ritorno. L’intervento pubblico, sarebbe quindi la soluzione più “intelligente”, ma al momento sembra impossibile che l’UE possa cedere, quindi l’unica soluzione possibile potrebbe essere quella di un intervento direttamente dello Stato.

C’è una direttiva (BRRD), che ha un articolo (32) che afferma che lo Stato può intervenire con delle iniezioni di capitale, in casi di carenze evidenziate negli stress test.

Luglio, sarà quindi un mese molto importante per capire quello che succederà, ma crediamo che il bail-in sia davvero molto difficile da prorogare. Ci sarà quindi con grande probabilità un effetto dilutivo e conversioni obbligazioni>azioni, che peseranno tantissimo sugli obbligazionisti e azionisti.

Mi occupo di finanza e mercati da 5 anni, scrivo di news riguardanti valute e borsa.

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