Istat segnala un lieve aumento dei consumi degli italiani

Recenti analisi di mercato macroeconomico, hanno rilevato leggeri segnali di ripresa per le famiglie, evidenziato dal lieve aumento, per il terzo anno consecutivo, del reddito disponibile, dalla stabilità della propensione al risparmio e dal primo anno di ripresa del Pil dopo tre di recessione. Infatti, se andiamo ad analizzare i dati che fanno riferimento all’anno 2015, emerge chiaramente come le famiglie italiane hanno speso, al netto delle spese per la casa, in media 1.910,34 euro al mese, in aumento dello 0,7% rispetto al 2014 e dell’1,9% rispetto al 2013.

Servendoci dei dati, comunicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, possiamo renderci conto di come il livello medio della spesa alimentare risulta essere di 441,50 euro al mese. Dunque, l’aumento, anche se lieve, c’è e corrisponde al +1,2, infatti, nel 2014 la spesa era di soli 436,06 euro. Al contrario, si mantengono stabili le spese relative ai beni ed ai servizi non alimentari, mentre, per il terzo anno di seguito, sono in diminuzione le spese telefoniche, anche a causa dell’abbassamento delle tariffe.

Sempre grazie al rapporto eseguito dall’Istituto di Statistica, esistono, ancora una volta differenze strutturali sul territorio, legate ai livelli di reddito, ai prezzi e ai comportamenti di spesa. Infatti, se andiamo a fare un’analisi mirata sul territorio italiano, ci rendiamo conto di come la Calabria, sia la regione ad avere la spesa minore, con 1.729,20 euro mensili, che sarebbe del 60% inferiore rispetto ai valori più elevati. Dal comparto carni è stata segnalata una pesantissima battuta d’arresto, dopo ben 4 anni, che registra solamente 100 euro al mese. Il reparto frutto, al contrario, vede un aumento del 4,5%, percentuale ancora troppa bassa per risonare l’economia, come presenza nelle spese mensili delle famiglie, che all’incirca spendono 20 euro al mese in acqua minerale, bevande analcoliche e succhi di frutta. Se la Calabria appare la regione con il più basso livello di spesa media mensile in Italia, la stessa cosa non si può dire per i consumi di servizi ricettivi e di ristorazione. E’, infatti, stato evidenziato un significativo aumento, dopo due anni di calo, che corrisponde ad un +11%, passando da 110,26 a 122,39 euro, come si è manifestato anche un notevole aumento della spesa per beni e servizi ricreativi, parliamo dunque di spettacolo e cultura, di +4,1%, para a 126,41 euro all’anno.

Invece, nelle città più metropolitane si registrano spese più elevate circa i servizi ricettivi e di ristorazioni. E’ possibili dire che rimangano, dunque, notevoli differenze territoriali, che vedono le città del Nord registrare valori più elevati rispetto a quelli del Centro e, soprattutto, di Sud e Isole. Se consideriamo le famiglia in cui entrambi i coniugi sono lavoratori, la spesa media mensile è pari a 2.321,50 euro, quando ci si riferisci a persone impiegate nel settore operario o agricolo, sale, invece, a 3.124,56 euro se la persona è dirigente, quadro o impiegato. Invece, per coloro che sono occupati indipendenti, la spesa media mensile sarà di circa 3.585,20 per imprenditori e liberi professionisti e di 2.733,88 euro per gli altri lavoratori indipendenti.

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