Superbonus per le aziende impegnate nella ricerca e nello sviluppo

Premi alle imprese che operano attivamente nel campo della ricerca e dello sviluppo. Questa è la scelta del governo, che ha deciso di premiare questo tipo di aziende con benefit fiscali e di aprire nuove strade di guadagno per i ricercatori, con la volontà di farli restare in Italia e non costringerli a ‘scappare’ all’estero come tutt’oggi avviene.

La Legge di stabilità ha stabilito un regime di burocrazia zero per le aziende che operano nella ricerca. Si tratta di un benefit che interessa tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, e la manovra si rivela essere indipendente dalla loro forma giuridica, dal regime contabile e dal settore economico in cui si trovano ad operare.

Non solo scienza e tecnologia, perché il nuovo bonus ricerca potrà essere impiegato per qualsiasi tipo di ricerca, anche in ambito storico o sociologico. Per avere diritto alle detrazioni, l’azienda deve rivolgersi a ricercatori che abbiano il dottorato di ricerca o che siano attualmente iscritti ad un ciclo di dottorato presso un’università italiana o estera. Non è richiesto che il titolo sia attinente all’attività di ricerca e non deve esserci iscrizione ad un albo professionale. Ciò che conta è che la tipologia di attività deve essere obbligatoriamente ‘finalizzata a individuare modifiche di processo o di prodotto che possano portare cambiamenti o miglioramenti significativi delle linee e/o delle tecniche di produzione o dei prodotti stessi, quali, ad esempio, la sperimentazione di una nuova linea produttiva, la modifica delle caratteristiche tecniche e funzionali’.

Questo è ciò che riporta la legge, mentre non sono previste defiscalizzazioni per le modifiche non significative come quelle di natura stagionale, di design per i prodotti o miglioramenti che interessano le diverse fasi di produzione. I bonus si estendono anche a chi è già in azienda e per le nuove assunzioni. Trattandosi di un incentivo all’attività di ricerca, è previsto che i benefici siano elargiti anche ai lavoratori già impiegati, intesi come numero di ore.

Il bonus interessa un credito d’imposta pari al 50% o al 25% dell’investimento effettuato. Il credito può essere elargito fino ad un massimo importo di 5milioni di euro e favore di ogni beneficiario, a condizione che le spese complessive per le attività e lo sviluppo siano superiori ai 30mia euro. Le aliquote son quindi variabili e i maggiori benefici si manifestano in caso di assunzione di ricercatori oppure di incremento per le aziende che hanno già in organico personale altamente specializzato.

Giornalista indipendente e trader privato. Sono laureato in Economia e finanza e mi occupo di analisi finanziarie e di notizie sull'economia.

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