Chi trada leggendo i nostri articoli, trada bene. E quello che è successo ieri sui mercati, ne è la dimostrazione.
Interessante quello che è successo sui mercati nella giornata di ieri. Proprio come avevamo “profetizzato” con un articolo redatto la settimana scorsa, EUR/USD ha avuto uno short-squeeze che ha riportato la coppia ad altissimi livelli. Ecco cosa avevamo scritto la settimana scorsa nell’articolo “Le elezioni in Gran Bretagna mettono pressione alla coppia GBP/USD “:
“Inoltre, vi è anche la possibilità di uno short-squeeze (fenomeno che accade in caso di eccesso di speculazione al ribasso). In questo caso, i principali attori sul mercato potrebbero voler guidare lo short dei “pesci piccoli” fuori del mercato in modo da poter rientrare a migliori livelli di prezzo.”
Questo è stato dovuto in parte alla Federal Reserve, che ha rimosso il termine “paziente” al suo statement, portando quindi la coppia ad uno short-squeeze che potrebbe continuare ancora più in alto.
La FOMC ha quindi eliminato il termine paziente, ma ha comunque affermato che il cambiamento nella politica monetaria non modificherà l’innalzamento del tasso d’interesse che è previsto per Aprile. L’atteggiamento della Federal Reserve, è stato sorprendentemente dovish, in quanto ieri è stato annunciato che qualsiasi decrescita sostanziosa nell’economia statunitense porterà la Federal Reserve a ripensare ad un possibile aumento dei tassi.
La Federal Reserve ha inoltre discusso la recente forza del dollaro ha dimezzato la traiettoria dell’inflazione. Un dollaro più forte permette alle importazioni di essere meno costose, e quindi questo permette agli Stati Uniti di importare deflazione, ovvero una diminuzione generale dei prezzi.
La reazione dei mercati a questo statement, è stata a dir poco violenta, in quanto la coppia EUR/USD è salita oltre il prezzo di 1.10 dopo aver chiuso la giornata di martedì sotto il prezzo di 1.06. La volatilità sui mercati è ai massimi negli ultimi 20 anni, e questo si può notare anche sulla coppia USD/CHF, che è crollata di oltre 200 pips, registrando una perdita di oltre il -2.50%. Minore la perdita su coppie più bilanciate come USD/JPY, dove il dip è stato più regolare, registrando perdite di un centinaio di pips, perdendo l’1%.
Lo statement al quale abbiamo assistito nella giornata di ieri, cambia sostanzialmente lo scenario per il medio/lungo periodo, dove il dollaro statunitense è stato notevolmente ridimensionato rispetto alle previsioni esageratamente bullish che erano state fatte fino alla settimana scorsa. Noi avevamo previsto uno short squeeze proprio la settimana scorsa, e siamo lieti di continuare ad offrirvi la migliore analisi tecnica e macroeconomica possibile per il mercato forex.